E’ morto l’orso investito nella notte del 13 agosto sulla statale Sora-Avezzano, nell’aquilano in Abruzzo. In un primo momento il plantigrado, dopo l’impatto, si era rifugiato nella boscaglia, ma al mattino ne era uscito ed aveva di nuovo attraversato la statale, che nel frattempo era stata chiusa agli automobilisti. Si era trasferito a monte della statale in un boschetto impervio e inaccessibile. Monitorato dai Guardiaparco e dai Carabinieri Forestali proprio per vedere se si riprendeva o se nelle ore successive ad un incidente, il quadro clinico peggiorava. Verso le ore 12.30 l’orso è ridisceso sulla strada e ha cominciato a dare segni di sofferenza che non aveva mostrato la mattina e che evidenziavano il peggioramento del quadro clinico. L’équipe veterinaria del Parco ha optato per la cattura, al fine di verificare le condizioni complessive e valutare le soluzioni da adottare, come da prassi, nei soggetti politraumatizzati. Dopo aver sedato e stabilizzato l’animale si è potuto constatare che non aveva fratture evidenti degli arti, ne fuoriuscite di sangue, anche se il monitoraggio dei parametri vitali testimoniava un quadro clinico molto grave che nel giro di poco tempo ha portato alla morte dell’orso.
L’UOMO E’ LA PRIMA CAUSA DI MORTE PER L’ORSO MARSICANO: “TREND DA INVERTIRE”
Come da protocollo l’orso è stato trasportato alla Istituto Zooprofilattico di Teramo per la necroscopia. L’orso morto aveva circa 20 anni, era abbastanza anziano, come rilevato dalla dentatura, completamente consumata. Le scelte operate dalle 4:30 di questa notte a quando l’orso è morto hanno seguito i protocolli standard che si applicano quando ci sono situazioni complesse ed emergenziali, e quando ci si trova ad operare in condizioni critiche, con un orso adulto, sicuramente spaventato dall’incidente, di 183 kg, in grado di muoversi, perché all’inizio si è spostato da solo, e quindi potenzialmente pericoloso per gli operatori. L’orso aveva anche segni di dermatite cronica molto diffusi: intorno al viso e sulle zampe. La dermatite è una manifestazione di tipo dermatologico degli orsi bruni, in generale, ma non invalidante ai fini della sopravvivenza stessa. Nella popolazione di orso bruno marsicano sono stati segnalati casi di dermatite cronica attribuita alla presenza di un parassita: pelodera strongyloides, nota dai primi anni 90. “La perdita di un altro esemplare di orso per incidente riporta con forza il richiamo alla cautela quando si percorrono le strade dove vive il plantigrado – ha dichiarato il Presidente del Parco, Giovanni Cannata – dobbiamo assolutamente invertire la curva che vede come causa maggiore di morte degli orsi marsicani le attività antropiche”. (Adnkronos)
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