Sono circa cinquemila secondo la polizia locale (e 10mila per gli organizzatori) gli animalisti che a Milano partecipano alla manifestazione Giù le mani dai santuari, promossa dalla rete dei Santuari di animali liberi in Italia dopo l’uccisione dei maiali del rifugio ‘Cuori Liberi’ di Sairano, nel Pavese. I manifestanti, arrivati da tutta Italia ma anche da Francia, Germania, Belgio e Svizzera si sono ritrovati sotto Palazzo Lombardia per poi partire in corteo, attraversando il centro di Milano con destinazione piazza San Babila.
#giulemanidaisantuari #cuoriliberi in tantissimi a #Milano per non farlo succedere MAI PIU'!!! pic.twitter.com/pd13fM65BY
— Andrea Sala🚒Ⓥeg🇪🇺 (@partigianovegan) October 7, 2023
GIUSTIZIA PER I MAIALI UCCISI A SAIRANO
Corteo che ha creato problemi al traffico. I manifestanti chiedono giustizia per i maiali uccisi e che quello che è successo nel Pavese non accada mai più. Lo scorso 20 settembre a Sairano nove animali, venuti in contatto col virus della peste suina africana ma in buono stato di salute, sono stati uccisi dalle autorità sanitarie dopo uno sgombero, da parte delle forze dell’ordine, degli attivisti e delle attiviste che presidiavano pacificamente il rifugio. Secondo gli attivisti, però, ci si trova di fronte a una emergenza non sanitaria ma economica. Per questa ragione le istituzioni, con l’aiuto di lobby come Coldiretti e Federcaccia, tutelano gli “interessi di pochi allevamenti intensivi insostenibili sia dal punto di vista etico che economico”.
SERVONO PROTOCOLLI SPECIALI PER I RIFUGI
“La Regione Lombardia sembra intenzionata a dichiarare guerra ai rifugi – spiega la coordinatrice della Rete dei santuari di animali liberi in Italia, Sara d’Angelo -: l’irruzione a Sairano e la sorveglianza speciale a cui sono stati sottoposti alcuni rifugi della rete rappresenta una minaccia per l’esistenza stessa di tutte quelle strutture che oggi, in Italia, rappresentano l’unica alternativa di convivenza non violenta fra l’uomo e gli altri animali considerati ‘da reddito’. Ma noi non abbiamo paura e non ci fermeremo fino a quando non otterremo protocolli differenti per gli animali dei rifugi e la strage dei maiali avvenuta al rifugio Cuori liberi sarà solo un brutto incubo”.
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