G-20 in India, animalisti denunciano brutalità ai randagi sgomberati

Polemiche degli animalisti per il trattamento riservato a migliaia di cani randagi del centro di Delhi dagli addetti della municipalità in occasione del G20. “Dopo averli prelevati con metodi brutali dalle zone in cui si sarebbe tenuto il Summit – è la denuncia dei difensori degli animali – in queste ore i cani vengono rilasciati a caso, in habitat e aree diversi da quelli cui erano abituati. A nessuno è stata applicata la targhetta di identificazione che avrebbe permesso di ricollocarli nelle loro zone”. Secondo Ambika Shukla, che dirige il Sanjay Gandhi Animal Care Centre, i randagi sono stati catturati in contrasto con la legge, che permette di farlo solo per sterilizzarli; “la scelta è pericolosa”, avverte l’animalista, “perché, quando si trovano in territori sconosciuti i cani diventano aggressivi”.

Cani randagi per le strade deserte di Delhi, India, durante il G-20 (ph. REUTERS/Francis Mascarenhas)

VIDEO SHOCK: CANI GETTATI NELLE POZZE PER FARLI ANNEGARE

La convivenza con le decine di migliaia di randagi che popolano le strade e i parchi è uno dei problemi ricorrenti della megalopoli indiana: da un lato ci sono cittadini spaventati, che chiedono di sterilizzarli e contenerne il numero, dall’altro associazioni che li difendono, con migliaia di volontari che li nutrono quotidianamente. Nei giorni scorsi, le associazioni hanno fatto circolare sui social video dell’orrore, che mostravano addetti della municipalità mentre acchiappavano i cani, li legavano, li ammassavano in furgoni e li gettavano in pozze d’acqua per farli annegare. (Ansa)

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  • Guido Minciotti |

    Non una gran soluzione, quindi…

  • Maria |

    Mi ritrovo sempre più spesso a pensare che l’unica via di fuga sia l’estinzione del genere umano tanto non se ne esce diversamente!

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