Il pitbull che ha aggredito e morso al viso il bambino di due anni a Vallecrosia, nell’imperiese, è stato portato in un canile della provincia di Imperia e ora la prassi prevede che l’ufficio veterinario dell’Asl effettui tutti gli accertamenti di rito per stabilire innanzitutto le condizioni psicofisiche dell’animale e per verificare che sia munito di regolare microchip. A quel punto, potrà essere sottoposto alla rieducazione a spese del proprietario se volesse riprenderlo con sé; altrimenti l’animale resterà al canile e provvederà il Comune. Secondo quanto ricostruito sembra che la madre si fosse recata col figlioletto a casa del compagno – e non viceversa, come inizialmente trapelato – dove, per cause tuttora in fase di accertamento è avvenuta l’aggressione. La dinamica non è ancora chiara, ma l’unica certezza è che il cane ha subito azzannato il bimbo, lasciandolo in una pozza di sangue.
UNA VICINA: “IL PADRONE CONTINUAVA A DIRE CHE ERA BRAVISSIMO”
“Ho sentito delle urla, non si capiva se si trattasse di un bambino o di una donna – ha detto una vicina -. Poi un gran vociare. Ho capito che era successo qualcosa, quando ho sentito l’ambulanza e i carabinieri arrivare a sirene spiegate”. “Non mi sono mai avvicinata, perché ho paura dei pitbull – ha detto una donna con un cane, che ha detto di conoscere il proprietario del pitbull -, anche se il padrone continuava a dire che era bravissimo”. È la seconda aggressione di un pitbull nel giro di pochi giorni in zona. Venerdì scorso è stata aggredita, sempre a Vallecrosia, una donna di 34 anni. Sia quell’aggressione che questa in cui è rimasto vittima il bambino sono avvenute a non molti chilometri, in linea d’aria, da Soldano, dove nell’aprile scorso è stata azzannata e uccisa dal rottweiler del fratello Patrizia La Marca di 53 anni. (Ansa)
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