Api, barriere coralline, insetti e balene: le specie minacciate sono le protagoniste dell’Earth Day 2019, la Giornata Mondiale della Terra in programma il 22 aprile e istituita dalle Nazioni Unite per richiamare l’attenzione sulla tutela del pianeta. Sulla scia dell’interesse acceso nei giovani dagli appelli di Greta Thunberg, la Giornata della Terra assume un significato ancora più forte e, alla vigilia dei suoi 50 anni, è la più vasta manifestazione ambientalista del mondo, con 193 Paesi e 22mila organizzazioni coinvolti, per un totale di un miliardo di cittadini. La scelta quest’anno è caduta sulle specie minacciate perché ormai l’allarme è globale: i dati scientifici indicano che è in corso una nuova estinzione di massa, la sesta finora registrata sulla Terra. Si calcola che il ritmo al quale stanno scomparendo le specie sia maggiore fra mille e diecimila volte rispetto a quello registrato negli ultimi decenni. In molti casi le specie stanno scomparendo in conseguenza del modo in cui l’uomo ha modificato il loro ambiente.
INSETTI RIDOTTI ANCHE DEL 75% IN ALCUNE AREE
In generale si ritiene che l’attività umana abbia avuto impatto sull’83% della terraferma. Secondo quanto riporta il sito internazionale della manifestazione, a partire dal 1970 il numero degli animali sulla terraferma si è ridotto del 40% e di altrettanto quello delle specie marine e degli uccelli. Fra questi ultimi si calcola che 11mila specie siano in declino. I dati più preoccupanti riguardano però gli insetti, ridotti di ben il 75% in alcune aree, e le barriere coralline. La buona notizia, secondo gli organizzatori dell’Earth Day, è che il ritmo delle estinzioni può essere ancora rallentato, a condizione di sollecitare in tutto il mondo una maggiore attenzione al problema. Tra gli appuntamenti lunedì 22 a Roma, alla terrazza del Pincio, c’è il Concerto per la Terra con Carmen Consoli, Marina Rei, Paolo Benvegnù, Eva Peverello e Mirkoeilcane mentre dal 25 al 29 aprile a Villa Borghese torna il Villaggio della Terra. (foto Thomas Kienzle/Afp)