Il numero totale di animali usati nella sperimentazione è in aumento, nonostante i metodi alternativi siano indicati come prioritari dalla legge nazionale e dalla normativa europea. L’allarme arriva dalla Lav (Lega anti vivisezione) dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale delle statistiche relative al 2016, in base ai dati raccolti dal Ministero della Salute secondo le modalità previste dalla Direttiva Ue. Il numero delle cavie (nella foto) stabulate, utilizzate e uccise ogni anno in Italia è passato da 586.699 nel 2015 a 611.707 nel 2016, afferma la Lega antivivisezione. In aumento il ricorso a conigli, cavalli, capre, topi, ratti, polli e pesci, e l’uso dei macachi, che arrivano a essere 454, contro i 224 dell’anno precedente, nonostante “il Ministero possa autorizzare l’impiego di primati non umani solo in via eccezionale” e la Commissione europea abbia prodotto un report molto restrittivo. La Lav in proposito sottolinea che un Istituto indipendente olandese, dietro richiesta del governo dell’Aia, ha affermato che si potrebbe interrompere l’uso delle scimmie già da subito, definendolo un modello non sostenibile, non solo per motivazioni etiche, ma anche scientifiche e legali. “Quando smetteremo di considerare gli animali oggetti da sfruttare e prenderemo coscienza che sono esseri senzienti, come riconosciuto scientificamente e nel trattato di Lisbona? – chiede Michela Kuan, responsabile Lav Ricerca senza animali -. Dobbiamo superare l’obsoleto vincolo del ricorso al modello animale, dando al nostro Paese lo slancio verso la ricerca del futuro, per motivazioni etiche e scientifiche, e rivolgendoci a una ricerca utile ed affidabile”. (Ansa)
- Domani mattina su 24zampe un post che racconta la nascita del “Centro 3R” a Pisa, il primo centro interuniversitario italiano di sperimentazione responsabile sugli animali, che si propone come strumento di promozione dei principi di Replacement, Reduction e Refinement delle sperimentazioni in ambito scientifico. Qui il sito del Centro 3R.