Il più alto tribunale amministrativo francese, Le Conseil d’État, ha annullato ieri il divieto di allevare orche e delfini in cattività dopo aver riscontrato irregolarità nel decreto della primavera scorsa. La decisione presa il 3 maggio 2017 dall’ex ministro dell’Ambiente Ségolène Royal di imporre limitazioni era stata cambiata all’ultimo momento a favore di un divieto totale, procedura che – nonostante si proponesse di migliorare le condizioni di vita dei mammiferi marini in cattività nei parchi marini – poteva portare alla chiusura di molte strutture e per questo avrebbe necessitato di un’ampia consultazione. A ispirare la Royal, un provvedimento simile adottato in California per mettere al bando l’allevamento di orche assassine per intrattenimento umano. Ma diversi parchi marini si sono opposti alla misura: “Una minaccia per le nostre istituzioni”, ha detto Pascal Picot, amministratore delegato di Marineland Antibes, il più grande parco marino d’Europa (foto Eric Gaillard/Reuters sopra). Picot si è anche detto disponibile ad “aggiornare il regolamento per i cetacei, che risale al 1981, con il governo e gli esperti” ma “su basi scientifiche e non ideologiche”, ha affermato, facendo riferimento ai gruppi animalisti. Secondo i dati di uk.whales.org sono circa 3mila i cetacei in acquari, zoo e parchi marini nel mondo.
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