Molti milioni, forse miliardi di vittime ogni anno. Sono quei rapaci (come la poiana della foto sopra), passeri e rondini, ma anche anfibi, pipistrelli e altri piccoli mammiferi, vittime degli impatti contro gli edifici con vetrate, pannelli fonoisolanti trasparenti, elettrodotti, pale eoliche, strade, autostrade e ferrovie. Un problema destinato ad aumentare in futuro, a causa dell’espansione urbanistica e l’uso crescente in edilizia di materiali quali il vetro, invisibile agli uccelli e contro il quale finiscono per schiantarsi, spesso con esiti fatali. Per studiare delle soluzioni e contribuire a salvare il patrimonio di biodiversità domani Lipu organizza a Livorno il convegno nazionale “Architetture e fauna”, alla Fortezza Vecchia di Livorno, rivolto a progettisti, imprese edili, produttori di materiali, ecologi. Qui il programma. Le relazioni degli esperti sono orientate su tre temi principali. 1. L’utilizzo degli edifici come habitat da parte degli animali selvatici: rapaci diurni e notturni, rondini e rondoni, passeri, pipistrelli. 2. La mitigazione delle “trappole involontarie” dove cadono vittime gli uccelli, gli anfibi e i micromammiferi: vetri e pannelli trasparenti, canne fumarie, vasche, canali e strade (qui una rassegna di edifici bird-friendly dal sito di American Birds Conservancy). 3. La gestione degli uccelli cosiddetti “problematici” quali il piccione di città e il gabbiano reale. “Il destino di molte specie di uccelli – spiega Danilo Selvaggi, direttore generale della Lipu – dipende anche dal modo in cui progettiamo la città e costruiamo gli edifici e, dunque, dall’architettura”.