“Sono saliti a 22 (ieri) i giorni di ritardo accumulati dal ministero delle Finanze che doveva comunicare, entro il 31 ottobre e tramite Sogei, le credenziali informatiche a tutti i medici veterinari per far entrare le spese veterinarie detraibili nella prossima dichiarazione dei redditi. Di tempo a disposizione ce n’è sempre meno: i veterinari dovranno trasmettere tutti i dati fiscali del 2016 entro il 31 gennaio 2017″. Lo afferma Anmvi, che torna a chiedere al ministero delle Finanze “una proroga sul termine del 31 gennaio 2017, di durata almeno pari ai giorni di ritardo del ministero delle Finanze”. Ma anche “una dichiarazione ufficiale ed esplicita di sospensione di qualsiasi sanzione a carico dei Medici Veterinari fino a quando il Sistema Tessera sanitaria non sarà corretto e adeguato ai dati delle spese veterinarie. E un incontro con la categoria durante e dopo il primo anno di applicazione del sistema Tessera sanitaria per verificarne la conformità alle spese veterinarie“. Inoltre “nel portale Tessera Sanitaria non ci sono faq (domande e risposte) nè comunicazioni ad hoc per le spese veterinarie“. “Il ritardo si spiega con la fretta e l’inaccuratezza di un sistema – dichiara il presidente dell’Anmvi Marco Melosi – che non rispecchia le caratteristiche delle spese veterinarie e della nostra tipologia professionale. A settembre il Mef si è precipitato a varare un decreto retroattivo su tutte le spese sostenute dal 1° gennaio del 2016 senza consultarci. Anche in fase di trasmissione dei dati avremo delle complicazioni da risolvere – aggiunge Melosi – perché la piattaforma non rispecchia le caratteristiche del nostro settore. E’ stato fatto un copia-incolla da altre categorie sanitarie salvo poi scoprire che le spese veterinarie implicano profonde differenze. Una per tutte: il paziente non è una persona titolare di tessera sanitaria e i medici veterinari sono giuridicamente ben diversi dai medici del Ssn”. (Kronos)