Russia, liberata anche l’ultima balena dalla prigione dei cetacei

Anche l’ultima delle balene prigioniere nell’impianto russo di Nakhodka ha ripreso la via del mare aperto. Le autorità di Mosca hanno dichiarato di aver completato domenica il rilascio di una dozzina di balene beluga che erano ancora detenute a Srednyaya Bay, nell’estremo oriente russo. La loro situazione aveva spinto alcune celebrità di Hollywood a fare un appello – con il sostegno tra gli altri di Leo DiCaprio erano state raccolte circa 1,5 milioni di firme – per la loro liberazione e persino il presidente Vladimir Putin era dovuto intervenire. I mammiferi – un centinaio in totale, 87 beluga e 11 orche – catturati l’anno scorso per essere venduti a parchi marini o acquari in Cina, venivano tenuti in un impianto che i media avevano definito “prigione delle balene” (nelle foto Afp sopra e Reuters sotto).

COMPLETATO IL RILASCIO DOPO L’ORDINE DEL CREMLINO A GIUGNO SCORSO

“L’operazione di rilascio dei mammiferi marini nel loro habitat naturale è avvenuta nella regione di Primorye, di fronte al Giappone, ed è durata cinque giorni”, secondo le informazioni raccolte da Reuters all’Istituto di ricerca della Russia per la pesca e l’oceanologia. Il Cremlino aveva ordinato alle autorità locali dell’estremo oriente russo di intervenire e i funzionari hanno iniziato a rilasciarle in lotti alla fine di giugno. Non sono mancate le polemiche: il modo in cui gli animali sono stati liberati – trasportati per sei giorni per 1.800 km – è stato criticato da Greenpeace e dagli scienziati internazionali che l’hanno giudicato rischioso per la loro salute.

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