Fai: c’è un racket che organizza furti di alveari e la “tratta delle api regine”

Sono sempre più frequenti e mirati i furti di alveari in Italia, tanto da parlare ormai di una vera e propria “tratta delle api regine”. E’ l’allarme della Fai-Federazione Apicoltori Italiani, nel denunciare un fenomeno che, nel giro di pochi anni, ha assunto dimensioni nazionali con intensità e frequenze mai viste in passato. Il caso denunciato a Torino qualche giorno fa, dove ad un giovane apicoltore hanno rubato 34 alveari, è solo l’ultimo di una lunga serie. Secondo la Fai-Federazione Apicoltori Italiani, il furto sistematico di interi apiari lascia presupporre l’esistenza di un vero e proprio mercato “giallo-nero” che insidia e mina le basi dell’apicoltura e spezza le gambe a chiunque abbia investito per integrare il proprio reddito. Una stangata per i produttori, dal momento che un’arnia (che può contenere dalle 20mila alle 80mila api), costa circa 300 euro, più i costi di apicoltura per indurla a produrre miele.

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RUBARE LE API RIENTRA A PIENO TITOLO NEL REATO DI ABIGEATO

“Un fenomeno che sa di criminalità organizzata – sottolinea il presidente degli Apicoltori italiani Raffaele Cirone – e che deve essere contrastato con strumenti adatti, oltre a quelli già disponibili come ad esempio polizze assicurative, videosorveglianza, arnie con antifurto e tracciamento satellitare”. Secondo l’associazione rubare le api rientra a pieno titolo nel reato di abigeato, con furto aggravato di migliaia di alveari, prima sottratti e poi ricettati. “Facciamo appello alle forze dell’ordine – conclude Cirone – affinché indirizzino la loro attenzione anche verso questo particolare genere di reato”. In Spagna, dove il fenomeno ha prodotto furti per quasi un milione di euro nel 2017 e danni ancora maggiori nel 2018, i produttori hanno introdotto: telesorveglianza, rete di videocamere e di antifurti senza fili, microscopici Gps a largo raggio.
UNA STARTUP ROMAGNOLA PRODUCE ANTIFURTI PER LE ARNIE

In Italia ci sono diversi operatori – Arniasat, Safebee, Spyproject, 3bee hive-tech tra gli altri – che offrono dispositivi satellitari di sorveglianza delle arnie. Beeing, startup romagnola, con il marchio AntifurtoArnia commercializza da ormai vari anni i propri gps B-Secure, speciali device miniaturizzati in grado di localizzare le arnie e mapparne i movimenti. “Appena l’arnia viene mossa – spiegano – il gps si attiva e l’apicoltore vede nello smartphone la mappa con gli spostamenti in tempo reale delle arnie rubate”. Il dispositivo, che funziona con sim multioperatore, è frutto di vari anni di ricerca, miniaturizzato e quasi completamente invisibile.

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