Il Tar Lazio decide sull’abbattimento degli animali della Sfattoria

Domani il Tar del Lazio, dopo aver raccolto le memorie che la Regione vorrà produrre in favore dell’abbattimento preventivo immediato dei nostri animali e dei suini e suidi in generale, quale unica soluzione avanzata per la prevenzione della peste suina africana (Psa), deciderà se i nostri animali saranno uccisi e con metodi cruenti, attraverso la corrente”. La Sfattoria degli Ultimi, un ricovero che ospita animali salvati da situazioni critiche, lancia un appello al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, perchè “abbiamo bisogno che la gente, la società, fino ai suoi vertici, ci difenda e difenda la vita. Questo ci ha spinto a vincere ritrosie e pudore e a scrivere al Signor Presidente della Repubblica. Perché se non tentiamo tutto, siamo complici di una inciviltà che non sapremo perdonarci e dei cui esiti saremo responsabili”.

“LA SFATTORIA DEGLI ULTIMI NON E’ UN ALLEVAMENTO, I NOSTRI MAIALI SONO PET”

Nella Sfattoria, dove lavorano una cinquantina di persone tra volontari e sostenitori, sono ospitati circa 130 tra maiali e cinghiali maltrattatati o recuparati tra le vie della città. La richiesta dell’Asl 1 Roma di dover procedere con l’abbattimento – tramite elettroshock – nasce dai provvedimenti legati alla epidemia di peste suina africana che sta colpendo il nostro paese, dove attualmente sono attive due “zone rosse”, una tra Liguria e Piemonte e una a Roma. Ma la Sfattoria degli ultimi non è un allevamento: “I nostri animali – spiegano – sono iscritti nella Bdn (banca dati nazionale) come Pet, cioè animali di affezione e sono tra l’altro tutti microchippati. Sono sanissimi e tutti regolarmente vaccinati come previsto dalla legge. Abbiamo inoltre adottato misure di biosicurezza stringenti: accessi su calce, doppie recinzioni, utilizzo di calzari e tute per l’ingresso in stalla”.

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