Il giornalista di Report: “Volevano dare fuoco a casa, salvati dal cane”

“La verità è che se non ci fosse stato il cane avrebbero dato fuoco a casa. Ci ha salvato a tutti quanti il cane”. Sono parole del giornalista Rai Federico Ruffo (nella foto sopra con il suo beagle Snoopy), raccontando l’episodio subito due notti fa quando ha trovato benzina sul pianerottolo davanti alla porta del suo appartamento a Ostia, dove al piano di sotto vivono i suoi genitori, e una croce rossa dipinta sul muro (foto sotto). “Ero tornato tardissimo – ricorda in un video della trasmissione Report -. Passo gran parte della settimana a Torino, dovevano sapere che ero a casa. Stavo dormendo quando ho sentito un rumore da fuori, era la ciotola del cane. Il mio cane ha iniziato ad abbaiare tantissimo. Sono uscito a piedi nudi e sono scivolato su un lago di benzina. Sono caduto a terra riempendomi di benzina sulla schiena e le gambe. Poi sono uscito in giardino, sono arrivato al cancello per vedere se stessero scappando ed era pieno di benzina”. Il giornalista ipotizza che i responsabili abbiano scavalcato il muro del giardino per entrare. Quando è rientrato a casa per chiamare i carabinieri ha visto la croce sul muro accanto alla porta. Tra le ipotesi investigative quella di una reazione criminale all’ultima inchiesta di Ruffo sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nelle curve della Juventus, andata in onda pochi giorni fa (e visibile qui su Raiplay). Indaga la Procura di Roma. “Chi vuole far tacere l’informazione libera?”, si chiede la Federazione Italiana della Stampa (Fnsi), che ricorda anche che è la quarta aggressione ad Ostia ai danni di un giornalista. Solidarietà anche dal presidente della Camera Roberto Fico, dal sindacato dei giornalisti Rai (Usigrai), che lancia un appello perchè si indaghi sui mandanti delle campagne d’odio via web (sia Ruffo che Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, sono stati minacciati sui social network prima e dopo la messa in onda dell’inchiesta), dai vertici Rai (“intollerabile ed inquietante”), dal M5S (“fatto di una gravità inaudita”) e da una lunga lista di altri esponenti politici come Zingaretti, Lorenzin, Fiano, D’Uva, Astorre.

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