Il commercio illegale di caviale minaccia la sopravvivenza degli storioni

Il commercio illegale di caviale minaccia la sopravvivenza di 16 specie di storione in via di estinzione, su un totale di 27; questo, nonostante il commercio regolarizzato da vent’anni e il boom dell’acquacoltura. E’ quanto emerge dal dossier di Traffic e Wwf, che mette sotto accusa anche un sistema di etichettatura non adeguato e non rispettato che rende difficile per autorità, produttori e consumatori individuare merce non autorizzata e/o illegale. “Se non eliminiamo il bracconaggio e il commercio illegale, gli storioni spariranno”, denuncia Beate Striebel, coordinatrice della strategia per la conservazione dello storione del Wwf. Secondo lo studio solamente Francia e Germania, tra i 6 paesi con il più alto consumo di caviale (insieme a Cina, Giappone, Federazione Russa e Stati Uniti), applicano il sistema di etichettatura Cites (Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione) creato proprio per garantire scambi legali e tracciabili. Lo studio evidenza anche che caviale ‘di origine selvatica’ è stato messo in vendita sotto banco o al mercato nero in tutti i 6 paesi, eccetto la Cina; questo perché i consumatori lo considerano superiore a quello di allevamento. Non mancano, infine, vere e proprie frodi in commercio, con caviale da acquacoltura venduto come ‘selvatico’ ma anche con il selvatico ‘spacciato’ come ‘di allevamento’ per renderlo legale. (Ansa)