L’ergastolo non basta, il Kenya vuole la pena di morte per i bracconieri

Il Kenya punta a rendere il bracconaggio un reato punibile con la pena di morte. Il ministro locale per il turismo e la fauna selvatica Najib Balala, secondo quanto riferito nei giorni scorsi dall’agenzia cinese Xinhua, ha annunciato che il Paese darà una corsia preferenziale alla legge che inasprisce la condanna per chi uccide elefanti, rinoceronti, leoni e altre specie animali. “Attualmente è in vigore la legge sulla tutela della fauna selvatica emanata nel 2013, che prevede l’ergastolo o una multa da 200mila dollari, ma non si è dimostrata un deterrente efficace per frenare il bracconaggio”, ha spiegato Balala. Da qui la decisione di arrivare a una nuova legge, più dura. Secondo i dati riferiti dallo stesso ministro nel febbraio scorso, il Kenya ha registrato nel 2017 l’uccisione di 60 elefanti e 9 rinoceronti, cifre in calo rispetto ai 96 elefanti e ai 14 rinoceronti vittime del bracconaggio nel 2016. (Ansa, foto Tony Karumba/Afp)

  • Alice |

    Sono assolutamente d’accordo!! Ma si potesse…la estenderei anche ai committenti,

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    Sono assolutamente d’accordo!! Ma si potesse…la estenderei anche ai committenti,

  • Paperino |

    Occhio per occhio… non so se sia giusto o sbagliato ma sicuramente può funzionare. Sarebbe da estendere a molti altri reati

  • Paperino |

    Occhio per occhio… non so se sia giusto o sbagliato ma sicuramente può funzionare. Sarebbe da estendere a molti altri reati

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