Uccide e tortura i tre gatti dell’ex convivente, condannato a un anno e mezzo di reclusione

Aveva ucciso a bastonate due dei tre gatti dell’ex convivente e al terzo, che morì pochi giorni dopo, aveva tagliato i tendini delle zampe. Oggi l’uomo è stato condannato dal giudice di Lucca a un anno e mezzo di reclusione. La denuncia era stata presentata dalla donna e il tribunale aveva ammesso come parte civile anche la Lav. A scoprire quanto successo nella sua abitazione era stata la padrona degli animali che rientrando a casa aveva trovato i suoi gatti di undici anni, Grigiolino e Nera, morti sotto i mobili della cucina. Nuvola, 14 anni, era invece immobile sul suo tappetino con i tendini tagliati e visibili fuori dal manto peloso. La gatta venne soccorsa e medicata. Pochi giorni dopo Nuvola subì nuove sevizie. La sua padrona questa volta la trovò di nuovo con i tendini incisi ma anche ferite da taglio su una zampa. Il gatta venne soppressa: le sue condizioni peggioravano di giorno in giorno. “Pur auspicando un inasprimento delle pene per i reati di maltrattamento e uccisione di animali, siamo soddisfatti della sanzione penale inferta dal tribunale di Lucca”, commenta Ilaria Innocenti, responsabile area animali familiari della Lav, ricordando che il pm aveva chiesto 8 mesi di reclusione. L’associazione confidava invece in una dura condanna, chiedendo solo un euro a titolo di risarcimento, “puramente simbolico, per una violenza atroce e perpetrata nel tempo che ha provocato la morte di tre animali e causato sofferenza alla donna che viveva con loro da molti anni”. Innocenti si augura che la morte dei tre gatti “sia di stimolo al nuovo governo e al nuovo Parlamento per l’inasprimento delle pene per chi maltratta e uccide animali”. (Ansa)