Salvare le tigri dal rischio estinzione protegge anche altre specie, gli ecosistemi e noi stessi

Gli investimenti per salvare le tigri dal rischio estinzione in Asia hanno anche benefici “collaterali” per altre specie selvatiche e per milioni di persone. È quanto emerge da un rapporto del Wwf pubblicato in occasione del settimo anniversario del Programma globale per il recupero delle tigri approvato nel 2010 a San Pietroburgo che prevedeva un raddoppiamento della popolazione delle tigri nel mondo entro il 2022. La diffusione di questi grandi felini, ricorda il Wwf, si è ridotta del 95%. Ora le tigri vivono soltanto in frammentate popolazioni in Asia. Proteggere gli ecosistemi in cui vivono questi animali, spiega l’associazione del panda, tutela almeno nove grandi bacini idrografici fonte di acqua dolce per circa 830 milioni di persone. Non solo. La totalità dei rinoceronti di Sumatra, degli oranghi e quasi un terzo degli elefanti asiatici vivono all’interno del territorio delle tigri. La tutela di questi grandi felini inoltre aiuta indirettamente a proteggere dieci siti naturali Patrimonio mondiale e oltre 22 milioni di ettari di aree chiave per la biodiversità. Allo stesso modo, sottolinea il Wwf, salvaguardare le aree in cui vivono le tigri potrebbe contribuire a proteggere le ultime foreste che hanno un ruolo chiave per l’immagazzinamento del carbonio. Un’arma “naturale” per mitigare gli effetti del cambiamento climatico. (Ansa)

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