Le veterinarie condotte di Ussita restano in piedi dopo il terremoto: “Ci autofinanziamo”

Le scosse di fine ottobre scorso hanno reso inagibile il loro ambulatorio veterinario all’ingresso del centro abitato di Ussita, in provincia di Macerata, nelle Marche. Ma Valentina, Monica e Noemi non si sono perse d’animo e hanno continuato a lavorare, praticamente su base volontaria, trasformandosi in veterinarie condotte. Ogni giorno caricano sul fuoristrada sacchi di mangime e partono dirette alle frazioni del piccolo paese devastato dal terremoto, comunicando l’itinerario in Comune dato che buona parte del territorio di Ussita è zona rossa e ci sono stati dissesti idrogeologici. Portano da mangiare a galline, conigli, pecore, qualche cavallo, e soprattutto una settantina di cani e quasi 150 gatti, alcuni rimasti senza padrone, altri componenti di varie colonie di randagi. Nei loro giri fanno visita a un branco di 30 cani pastore dispersi, ai quali lasciano del cibo, a un cavallo che ha bisogno di una medicazione a una zampa o a delle galline chiuse nel pollaio e che hanno bisogno di razzolare un po’. Valentina Gallinelli, romana trasferita a Ussita, vive in un agriturismo nelle vicinanze. Monica Ferrari è di Tolentino ed è rimasta nella sua casa agibile, mentre Noemi Orazi ha trovato un alloggio alternativo grazie al Cas. Non guadagnano facendo le veterinarie: una ha trovato occupazione temporaneamente come cameriera. “Andiamo avanti con le donazioni di associazioni e dei proprietari degli animali – spiega Valentina -: buoni benzina, mangime”. Anche con l’autofinanziamento. Vendono sassi artistici, magneti, calendari, stampe che raffigurano i loro pazienti, “Gli animali del terremoto” (nella foto sopra), e il racconto scritto da un amico, Franco  Ricci: “L’uovo del cacatua“. Con una licenza da hobbista vendono la loro merce in sagre e fiere della zona e nei pressi di Ussita Center, il piccolo centro commerciale inaugurato da poco nella cittadina. Una prospettiva di ritorno alla normalità. “Speriamo bene – dice Valentina, mentre incassa i soldi della vendita di sassi dipinti e calendari -. Con questi ci possiamo pagare la sterilizzazione di un gatto…”. E intanto le tre giovani donne già fanno progetti per loro nuovo ambulatorio definitivo: hanno già individuato l’area adatta ma per “ora abbiamo solo un modulo”.

  • Di animali e terremoto abbiamo scritto spesso su 24zampe: qui l’ultimo post della lunga storia di Pietro, il gatto simbolo del sisma ad Amatrice. Cercando con l’ottimo motore di ricerca del blog si possono leggere molte altre storie di animali coinvolti nel terremoto che ormai quattordici mesi fa (era il 24 agosto 2016) ha colpito la prima volta il centro Italia.

 

  • Guido Minciotti |

    Può provare a contattarle tramite la pagina fb linkata nel post, “L’uovo di cacatua”. Grazie della sua generosità e di leggere 24zampe, saluti gm

  • Guido Minciotti |

    Può provare a contattarle tramite la pagina fb linkata nel post, “L’uovo di cacatua”. Grazie della sua generosità e di leggere 24zampe, saluti gm

  • Mara |

    Grazie per averci raccontato questa bella storia di solidarietà e di amore.

    E’ possibile acquistare on line, o attraverso altra modalità che non sia la presenza in loco, i prodotti di cui si parla nell’articolo? Oppure conoscere gli estremi per effettuare donazioni a queste 3 grandi donne? Grazie,
    Mara, Firenze

  • Mara |

    Grazie per averci raccontato questa bella storia di solidarietà e di amore.

    E’ possibile acquistare on line, o attraverso altra modalità che non sia la presenza in loco, i prodotti di cui si parla nell’articolo? Oppure conoscere gli estremi per effettuare donazioni a queste 3 grandi donne? Grazie,
    Mara, Firenze

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