Cinghiale ucciso a fucilate in centro a Genova: “Bisognava catturarlo, non sparargli”

E’ stato ucciso con un colpo di fucile il cinghiale che ha scorrazzato per il centro di Genova ieri. Dopo avere gironzolato per tutta la notte in pieno centro, tra via XX Settembre, largo XII Ottobre e il Ponte Monumentale, era stato rinchiuso nel parcheggio dell’ospedale Galliera, dove i poliziotti regionali, dopo avere posto l’area in sicurezza, l’hanno abbattuto. La conferma giunge dalla Regione Liguria, che fa sapere come siano “state applicate le normative sul controllo degli animali selvatici in ambito urbano”. Ma l’uccisione del cinghiale ha subito scatenato polemiche sui social da parte degli animalisti e l’associazione Aidaa ha annunciato un esposto alla procura di Genova in cui si chiede di accertare perché è stato ucciso. Interviene anche Saba Wesser, l’ex fotomodella ora candidata nella lista Direzione Italia per il centro destra in due Municipi di Genova da tempo diventata la paladina dei cinghiali metropolitani: “L’uccisione del cinghiale non è giustificata visto che l’animale era chiuso in un’area e non rappresentava un pericolo per i cittadini – ha detto -. Bisognava catturarlo non sparargli. L’abbattimento è stato un fatto cruento e ha choccato i tanti cittadini che ne sono stati testimoni. Per questo chiedo e pretendo spiegazioni da chi ha autorizzato l’uccisione del cinghiale”. Nelle scorse settimane, Genova aveva dato speranze agli animalisti, facendo ricorso a metodi incruenti per affrontare il problema dei cinghiali in città: gli animali venivano catturati e rilasciati sulle alture. Ne avevamo parlato qui, qui e qui. Come già scritto, non è insolito che a Genova i cinghiali si spingano in mezzo alle case e spesso arrivino al mare: i boschi, qui, sono molto vicini alle abitazioni e le tipiche stradine che scendono dai monti, le “creuxe de ma” cantate da Fabrizio De Andrè, sono per loro vere e proprie autostrade. Altrettanto utilizzati i letti dei torrenti. Anche l’altroieri e la notte seguente altri cinghiali sono stati avvistati sulle alture dei quartieri a cornice della città: da Oregina (via Bologna), a Marassi (in via Fereggiano) e San Fruttuoso, dove sono spuntati in via Donghi. (nelle foto Ansa, sopra un cinghiale fotografato in via Carso, a Genova. Sotto, il cinghiale nel giardino dell’ospedale Galliera)

Cinghiale nei giardini del Galliera

Cinghiale nei giardini del Galliera

 

  • Franco |

    Uccidere senza necessità. Visto che l’animale era in un recinto si poteva optare per un’ altra soluzione decisamente più umana e civile. Ci sentiamo i padroni di questo pianeta. Prima si creano i problemi introducendo i cinghiali per fare un favore ai cacciatori……poi nessuna pietà. Complimenti!

  • Franco |

    Uccidere senza necessità. Visto che l’animale era in un recinto si poteva optare per un’ altra soluzione decisamente più umana e civile. Ci sentiamo i padroni di questo pianeta. Prima si creano i problemi introducendo i cinghiali per fare un favore ai cacciatori……poi nessuna pietà. Complimenti!

  • Carlo |

    Bè Certo…. Ci sono una quantità impressionanate di bipedi circolanti ben più pericolsi di un cinghiale ma guai a storcergli un capello…..Ma in questo caso non si sono fatti problemi, non hanno perso tempo, non si sono preoccupati di cercare un’altra soluzione. La solita visione antropocentrica che personalmente SCHIFO!!!!!

  • Carlo |

    Bè Certo…. Ci sono una quantità impressionanate di bipedi circolanti ben più pericolsi di un cinghiale ma guai a storcergli un capello…..Ma in questo caso non si sono fatti problemi, non hanno perso tempo, non si sono preoccupati di cercare un’altra soluzione. La solita visione antropocentrica che personalmente SCHIFO!!!!!

  • roberto |

    Be certo, era meglio parlargli e convincerlo a tornarsene sui monti! Cosi’ se questo metodo avesse funzionato lo si sarebbe potuto applicare anche alle centinaia di migliaia (o forse milioni?) di nutrie che frequentano i corsi d’acqua della pianuta padana.

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