Argentina, “habeas corpus” concesso a una scimpanzè: Cecilia tornerà libera

Una scimpanzé ha vinto in Argentina una causa contro la sua detenzione in gabbia, ottenendo la libertà immediata e una nuova casa in Brasile: è uno dei primi casi al mondo di “habeas corpus”, un principio giuridico fondamentale, concesso a un primate differente dall’essere umano. Il processo in favore di Cecilia, come è stata chiamata la scimmia femmina, era stato instaurato dalla ong argentina Afada, i cui legali sostenevano che l’animale – abbandonato per anni da solo dentro uno zoo di Mendoza in condizioni precarie e dove avrebbe anche sviluppato segnali di depressione – è un soggetto di diritto e non un oggetto. Nel sistema giuridico anglosassone la locuzione latina “habeas corpus”, che significa “che abbia corpo”, fissa dal XVII secolo il diritto alla libertà individuale contro l’azione arbitraria dello Stato. Ora Cecilia, che ha 19 anni, vivrà nel Santuario dei grandi primati a Sorocaba, nell’entroterra dello stato di San Paolo, insieme a decine di altri suoi simili. “Anche legislatori e giudici europei – è l’auspicio dell’avvocato Manuela Giacomini dello studio Conte&Giacomini di Genova, specializzato in diritto degli animali – facciano tesoro di questa preziosissima pronuncia e la utilizzino come spunto per liberare finalmente gli animali dagli zoo, dai circhi e dagli acquari e impedire che altri esseri viventi innocenti vengano strappati dal loro habitat naturale”. Tra i pochi precedenti, sempre in Argentina quello di Sandra, una femmina 30enne di orango dello zoo di Buenos Aires che nel 2014 ha compiuto lo stesso percorso di Cecilia ma, a causa dell’età avanzata, non è stato possibile completarne il trasferimento. Negli Usa, un paio di anni fa, la Corte Suprema di New York si è pronunciata in favore di Hercules e Leo, due scimpanzè della Stony Brook University di Lond Island utilizzati per la sperimentazione, equiparando i loro diritti a quelli dei detenuti umani. Altre cause, sempre in America, sono state intentate da Peta contro la “riduzione in schiavitù” delle orche nei parchi acquatici, ma senza successo.

  • maria teresa marzilla |

    Tutti gli esseri senzienti siano per la legge soggetti di diritto in tutto il pianeta. Questa e la madre di tutte le battaglie per gli animal8

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