Terremoto, allarme degli allevatori: “Consegnate solo il 15% delle stalle, animali a rischio”

AGGIORNAMENTI DEL 9 GENNAIO 2017

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REGIONE LAZIO: RIMBORSO AL 100% PER LE STALLE DEGLI ALLEVATORI

“Dal 7 gennaio è operativa la nuova determinazione della Regione Lazio che offre agli agricoltori e agli allevatori delle zone colpite dal terremoto la possibilità di provvedere direttamente all’acquisto, rimborsato al 100%, delle attrezzature produttive in sostituzione di quelle danneggiate. Abbiamo inoltre informato gli allevatori sulla possibilità di avere ospitalità per i bovini da carne presso le stalle nel territorio, che hanno posti disponibili”. Lo afferma in una nota l’assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Lazio, Carlo Hausmann. “Ciascun interessato – prosegue – dovrà redigere un elenco dettagliato e motivato dei beni strumentali che intende acquistare direttamente, ritenuti essenziali per preservare la propria attività produttiva. La Regione Lazio valuterà quindi ogni singola richiesta, rimborsando le spese autorizzate. Nello specifico, le spese ammesse e rimborsabili sono quelle per: fornitura di moduli zootecnici per bovini, ovicaprini e fienili; acquisto di animali, di macchine agricole o attrezzature, di impianti di mungitura fissi e mobili, di contenitori refrigeranti, di container per impianti e attrezzature di mungitura e conservazione del latte, di gruppi elettrogeni; lavori di realizzazione, rifinitura e adeguamento alle necessitaÌ dimensionali delle piazzole; allaccio delle utenze necessarie all’allevamento”. “I nostri tecnici – aggiunge l’Assessore – sono a lavoro per informare ciascuna delle imprese interessate. Contiamo, in tal senso, sulla collaborazione di tutti, in particolare delle organizzazioni professionali degli agricoltori, che possono tempestivamente mobilitare le proprie strutture periferiche”. (Ansa).

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COLDIRETTI: CONSEGNATE SOLO 15% STALLE, ANIMALI A RISCHIO
Stop alla burocrazia per recuperare i ritardi nella consegna delle stalle mobili e salvare gli animali che si ammalano e muoiono per il freddo, con le temperature scese ampiamente sotto lo zero. E’ l’allarme lanciato dagli agricoltori e dagli allevatori terremotati della Coldiretti nel denunciare il complesso iter burocratico e i ritardi accumulati che stanno mettendo a rischio la vita di migliaia di animali rimasti per il sisma senza adeguata protezione. Si stima che appena il 15% delle strutture di protezione degli animali siano state realizzate ormai da troppi mesi dalle drammatiche scosse e gli allevatori non sanno ancora dove ricoverare mucche, maiali e pecore, costretti a stare fuori al freddo, con il rischio di ammalarsi e morire, o nelle strutture pericolanti. “Con le temperature crollate fino a -10 non ci sono carte che tengano e serve ora uno sforzo comune per superare le difficolta’ sinora incontrate e alleggerire il percorso per l’arrivo delle strutture, risolvendo al contempo i problemi nell’allaccio dell’energia elettrica e dell’acqua, senza le quali le stalle montate non possono ospitare adeguatamente gli animali”, denuncia la Coldiretti che chiede subito un immediato cambio di passo per alleviare le difficolta’ nelle aziende dove occorre anche garantire subito una sistemazione a quegli agricoltori e allevatori che hanno avuto le case crollate o lesionate. In questo contesto, anche se tardivamente, una risposta viene dall’ordinanza che autorizza finalmente gli allevatori a comprare direttamente tutto cio’ che serve per garantire la continuita’ produttiva delle proprie aziende a fronte di un rimborso pubblico previsto fino al 100% delle spese sostenute, conclude la Coldiretti.

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POST ORIGINALE DEL 6 GENNAIO 2017

Con la neve che è caduta sulle zone terremotate occorre accelerare per garantire l’arrivo dei moduli abitativi e delle stalle a tutte le aziende e gli allevamenti danneggiati. A sottolinearlo è la Coldiretti dopo il peggioramento delle condizioni meteo e le nevicate che hanno interessato le aree interne del Centro Italia. Con le temperature a picco e l’aumentare dei disagi per le aziende è importante l’arrivo e il completamento delle strutture previste risolvendo anche i problemi dell’allaccio di energia e acqua, così da permettere la continuità dell’attività di allevamento e, con essa, la ripresa dell’economia che in queste zone significa soprattutto cibo e turismo. La neve va, infatti, ad aggravare la situazione degli animali, che hanno bisogno di ricoveri con le stalle distrutte o inagibili. Ma secondo Coldiretti serve anche garantire in tempi brevi una sistemazione a quegli agricoltori e allevatori che hanno avuto le case crollate o lesionate. Intanto continuano le iniziative per dare opportunità di mercato alle aziende terremotate. Fino a domenica 8 gennaio i produttori terremotati saranno ospitati nel mercato di Campagna Amica in Piazza Navona, a Roma. Un’iniziativa promossa dalla Coldiretti in collaborazione con il Codacons per consentire a cittadini e visitatori di fare la spesa aiutando concretamente e direttamente la ripresa economica e occupazionale dei territori colpiti dal sisma. (Radiocor, nella foto Ansa un gatto sulla piazza di Amatrice)