“Sono troppi”, a Bologna il comune interviene contro i colombi con mangime antifecondativo

A Bologna si riscontra da tempo, “in particolare in alcuni ambiti molto frequentati e sensibili, una elevata densità di popolazione di colombi, spesso in colonie fortemente aggregate tipiche dell’ambiente urbano”. I colombi per la città rappresentano la storia stessa, come dimostra anche l’immagine pubblicata sopra, che risale ai primi del ‘900. Ma ora l’amministrazione comunale registra un “intensificarsi delle segnalazioni dei cittadini del centro storico e negli immediati dintorni per disagi di convivenza e percezione di inadeguata pulizia del guano”. Per questo il settore Benessere di comunità del Comune ha deciso l’acquisto di nuovo mangime antifecondativo, contro “rischi di insorgenza di problematiche igienico-sanitarie, possibili danni al patrimonio artistico e monumentale, disagi alla ordinata convivenza e alla normale fruibilità della città per cittadini e turisti, con particolare riferimento alle popolazioni deboli (bambini e infanti, persone disabili e con difficoltà motorie)”. Già tentati “normali interventi di pulizia e pratiche di dissuasione” e “interventi di dissuasione”, scarsamente risolutivi e molto onerosi. Inoltre, gli interventi di rimozione di guano in aree pubbliche “sono spesso seguiti da disinfestazione di zecche”. Il mangime antifecondativo, per il quale sono stati stanziati 13.585 euro per 65 confezioni di mangime da una ditta di Cavriago (Re) che commercializza in esclusiva nazionale il materiale, contiene la popolazione dei colombi con “un metodo ecologico, che non prevede soppressione degli animali ed è quindi da preferire rispetto a metodi non ecologici, in linea con le indicazioni della normativa”. Non è l’unica spesa approvata di recente sotto le torri per affrontare questo tipo di problema. Anche l’Istituzione Biblioteche, infatti, ha dovuto stanziare 2.720 euro per un doppio provvedimento. Per l’Archiginnasio si è reso necessario “un intervento di protezione di davanzali, cornici e modanature delle finestre situate al piano superiore” con dissuasori ad aghi mentre per la biblioteca Casa di Khaoula la “disinfezione, disinfestazione, chiusura e protezione di tutte le nicchie”. (nella foto sopra, la cartolina “Bologna: i colombi in piazza Vittorio Emanuele e tram in sosta”, 1900 circa, da eBay)