Lipu: “Renzi confonde l’albatros con l’airone” e riceve in regalo la guida dell’associazione

“Dopo i gufi, tocca all’Albatros. Il presidente Renzi ce l’ha con gli uccelli selvatici” ma “confonde l’albatros (nella foto) con l’airone, citando male la nota poesia di Baudelaire”. A dirlo è la Lipu (Lega italiana protezione uccelli) che, nel commentare il passaggio di un intervento del premier agli Stati generali della Lingua Italiana, a Firenze, “scherzosamente ma non troppo”, replica: “Gli abbiamo appena spedito una bellissima guida al riconoscimento degli uccelli selvatici. Scoprirà un mondo di bellezza, imprese e difficoltà, che merita attenzione e politiche ambientali serie”. La frase del premier a essere sottoposta all’attenta analisi filologica è questa: “L’Italia è qui: evocata da tutti, ma parlata da pochi. Considerata meravigliosa, ma poi fatica come il celebre airone di Baudelaire, le cui grandi ali la fanno volare da terra, ma sono anche il grande inciampo”. Purtroppo di inciampare – sulla poesia “L’albatro“, di Charles Baudelaire – tocca anche a lui. “Abbiamo sempre accettato con ironia – dichiara Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu – il ritornello del gufo come metafora di negatività e malaugurio che il presidente del Consiglio ripropone continuamente. Sbagliando, perché i gufi sono animali straordinari, pieni di virtù e qualità, e non portano affatto sfortuna. Tuttavia, l’equivoco tra l’albatros e l’airone ci dà modo di chiedere al presidente Renzi più attenzione per la natura: la quale non è uno scherzo del linguaggio né un insieme di luoghi comuni ma un mondo ricchissimo di fascino, colori, imprese, benefici per le società umane, da conoscere e tutelare”. La Guida al riconoscimento degli uccelli selvatici “è un piccolo omaggio della Lipu e un invito ad impegnarsi di più, nelle politiche di conservazione della natura, degli uccelli selvatici e della biodiversità, che in questi anni ha purtroppo un po’ dimenticato. Questo contribuirebbe a far sì che l’Italia torni davvero ad essere meravigliosa, come dice il presidente Renzi, e a dispiegare le sue grandi ali, ovvero quelle del paesaggio, dell’agricoltura ecologica, della natura protetta, della bellezza”.