A Rio cani e gatti ma anche coccodrilli e serpenti: è l’Olimpiade degli animali

AGGIORNAMENTO IN CODA – RIO: TROPPO GUANO SUI CAMPI DA TENNIS OLIMPICI

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Cani e gatti ma anche boa, coccodrilli, bradipi, roditori paca. E poi capibara, formichieri e pavoncelle del Cile, a dispetto del nome diffusissime soprattutto in Brasile. Mancano due giorni all’apertura dei Giochi Olimpici e tra gli impianti di Rio circolano molti animali, domestici e non, che spesso richiedono un’attenzione speciale da parte degli organizzatori. Così, a causa della biodiversità della natura carioca, per la prima volta nella storia dei Giochi è stata creata una squadra speciale per armonizzare le relazioni di queste creature con la “famiglia olimpica”: se ne occupa la commissione della sostenibilità ambientale di Rio 2016, con un biologo super specializzato a capo di un team di 5 professionisti. Anche Vinicius, una delle mascotte ufficiali, è un mix di animali brasiliani, mezzo felino e mezzo uccello dai colori sgargianti (foto sopra, Epa).

GLI ALLIGATORI SUL GREEN

L’impianto olimpico che più somiglia a un giardino zoologico è quello del golf, nel quartiere Barra da Tijuca: era una riserva naturale prima di trasformarsi in green, le tracce sono ancora visibili. Un anno fa, durante i lavori, l’area era ancora abitata dagli alligatori. Deodoro, palcoscenico anche di tiro, mountain bike, rugby e pentathlon, possiede una ricca fauna. “Abbiamo lavorato con questi animali soprattutto sui campi del golf, dove sono dislocati cinque nostri addetti – spiega la responsabile della commissione ambientale, Tania Braga -. Abbiamo avuto a che fare con capibara (il più grande roditore al mondo), vari altri roditori, bradipi e un boa”. Il campo, peraltro, è ancora praticamente deserto: dopo tante polemiche con gli animalisti per la distruzione della riserva, i giocatori al top del ranking disertano Rio per paura del virus Zika e per i premi inesistenti.

IL SERPENTE CORALLINO

“A Deodoro – continua Braga – c’era anche un serpente corallino, assai velenoso, che abbiamo preso e liberato in una zona forestale. A Lagoa (dove si svolgerà il canottaggio) ci sono pavoncelle che hanno nidificato, e possono diventare aggressive se qualcuno si avvicina troppo. Stiamo provvedendo, perché il nostro compito è proteggere sia gli animali che gli umani”. La Braga è convinta, così come gli organizzatori dei Giochi, che nonostante la vicinanza di coccodrilli e boa, non ci siano pericoli per coloro che assisteranno dal vivo alle gare o per gli atleti. “Ma non devono essercene nemmeno per gli animali  – sottolinea l’esperta -, visto che ambienti come quello del golf sono il loro ambiente naturale di vita”. Così sono stati collocati pannelli informativi, con disegni e indicazioni su cosa fare in caso di incontri ravvicinati. La situazione è comunque sotto controllo.

LA COLONIA FELINA DEL MARACANA’

Nella zona dello stadio Maracanà vive una colonia felina di 130 randagi, molti dei quali abbandonati, di cui si occupano una decina di abitanti del quartiere. Ora però le bestiole sono state sfrattate dall’allestimento delle strutture per la cerimonia di apertura, approntando un gattile. Per domenica prossima è stato messo in calendario un evento durante il quale si tenterà di far adottare il maggior numero possibile di questi felini. “L’Olimpiade può essere anche un’occasione affinché la gente prenda coscienza del problema dell’abbandono degli animali – sottolinea la Braga -. Intorno al Maracanà ci sono 130 gatti divisi in cinque ‘tribù’, e abbiamo cercato di evitare loro i disagi derivanti dalle conseguenze della cerimonia di apertura”.

I CANI DEI MONDIALI DI CALCIO

In occasione dei Mondiali di calcio del 2014, l’associazione animalista con base Usa Humane Society International aveva accusato le autorità carioca di aver “prelevato e allontanato” dalle zone degli stadi i cani randagi, presenti in gran numero in Brasile. L’Hsi aveva anche sottolineato l’inesistenza di strategie per sensibilizzare verso il recupero e l’adozione degli animali vaganti: “I cani semplicemente vengono fatti sparire in modo rapido”. A Deodoro è stato trovato anche un cavallo allo stato brado, che ora ha già chi si occupa di lui. Una buona azione da medaglia di questi Giochi con ospiti speciali.

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DALL’ARCHIVIO DI 24ZAMPE: Il giaguaro Juma, esibito al passaggio della torcia olimpica a Manaus, fugge e i soldati lo abbattono.

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AGGIORNAMENTO DEL 4 AGOSTO – RIO: TROPPO GUANO SU CAMPI DA TENNIS, PROBLEMI
Macchie bianche sui campi in verde del torneo olimpico di tennis. L’eccesso a volte diventa evidente, in particolare sui campi ‘esterni’, e c’è il rischio che cominci a creare problemi a chi ci si allena o ci giocherà quando cominceranno i Giochi. Ma basta guardare verso il cielo e si capisce cosa ci sia alla radice del problema: il guano degli uccelli che, numerosi, sorvolano la zona. Stanno diventando un pericolo per le teste di tennisti e spettatori, che rischiano di essere ‘centrati’ dagli escrementi, così un team di esperti è stato mobilitato per capire quali interventi effettuare. “Se riusciranno a pulire tutto mi sentirò più tranquillo – commenta il tennista brasiliano Bruno Soares, che giocherà nel doppio -. Sono problemi che se giochi su campi scoperti, come questi, possono accadere. Mi ricordo che qualcosa del genere mi è successo in Australia, ma credo che se un match si fa particolarmente intenso gli uccelli staranno alla larga, perché  si spaventano”. L’altro specialista del doppio Marcelo Melo spiega di non essersi accorto del problema guano, “perchè quando passo probabilmente hanno pulito tutto”. Secondo il responsabile dell’area Eduardo Frick, “le pulizie in tutti gli ambienti del tennis sono frequenti, e dobbiamo farlo perché i campi sono allo scoperto. Ma i venti forti che soffiano in questa zona (ieri hanno raggiunto i 60 km/h ndr) possono condizionare il nostro lavoro. E poi non dimentichiamoci che l’alto numero di uccelli presenti è tipico di questa regione, dove prima c’era l’autodromo di Jacarepaguà e adesso c’è il Parco Olimpico: qui di alberi ce ne sono sempre stati tanti”. (Ansa)