La Nuova Zelanda è qui, nell’arcipelago toscano. L’operazione di eradicazione dei ratti annunciata dal governo neozelandese nei giorni scorsi è riuscita a Montecristo, l’isolotto più selvaggio del complesso di isole al largo della Toscana. Dopo Giannutri e l’Isolotto della Scola, ecco un’altra isola senza ratti: Montecristo, protetta dal 1971, santuario di biodiversità e luogo di nidificazione di molte specie di avifauna tutelata da direttive internazionali. A quattro anni dall’inizio dell’intervento di eradicazione del predatore alieno ratto nero, l’isola è stata dichiarata “rat free”: il monitoraggio condotto dal 2012, quando furono lanciate sull’isola le esche con l’impiego di un elicottero (nella foto i “bocconi avvelenati”), a oggi ha escluso la presenza dell’animale, che costituiva una minaccia in particolare per la berta minore (Puffinus yelkouan), uccello pelagico che arriva sulle scogliere solo durante il periodo riproduttivo e che nidifica sull’isola descritta da Dumas. Il ratto uccideva però i pulcini e ora con la sua eliminazione molti piccoli di Berta possono involarsi e colonizzare altri luoghi. Motivazioni simili hanno spinto John Key, premier neozelandese, ad annunciare proprio avant’ieri l’eradicazione totale di ratti, ermellini e opossum dal paese entro il 2050. Anche down under, infatti, i roditori alloctoni sterminano uova e pulcini e minacciano di estinzione molte specie di uccelli, tra cui l’iconico kiwi. Ne abbiamo parlato qui su 24zampe.