Papa Francesco: “Maledetto benessere, ci fa preferire un cane o un gatto a un figlio”

“Maledetto benessere”. Papa Francesco, rispondendo ieri sera alle domande dei fedeli nella basilica di San Giovanni in Laterano, in apertura del convegno della diocesi di Roma sulla famiglia, si scaglia “con una parola forte” contro quello che definisce proprio come “quel ‘maledetto’ benessere, lo dico fra virgolette, che ci ha fatto tanto male” e ha spinto le famiglie a preferire l’affetto di cani e gatti alla responsabilità di mettere al mondo dei figli. E’ lo stesso Bergoglio a chiarire il suo pensiero: “Oggi l’Italia ha un tremendo calo delle nascite, credo che l’indice demografico sia sotto zero. Tutto è cominciato con la cultura del benessere vent’anni fa. Ho conosciuto tante famiglie che preferivano avere dei gatti o un cane a casa piuttosto che fare un figlio, perché fare un figlio non è facile e poi bisogna portarlo avanti…”. Sottolinea il Papa: “E’ una sfida, perché si crea una persona che diventerà libera. I cani o i gatti, non mi accusino gli animalisti, ci daranno affetto ma è un affetto ‘programmato’, non libero. I figli saranno liberi e dovranno andare nella vita con i rischi che comporta: questa è la sfida che fa paura perché la libertà fa paura. E invece bisogna rischiare, senza avere paura”. E critica “l’individualismo, che ha tanti nomi legati alla radice dell’egoismo e all’edonismo, alla ricerca di se stessi e non degli altri”. Sempre ieri, ma in mattinata, il Papa ha avuto un altro “confronto a distanza” con gli animalisti. Nel ricevere in Vaticano i circensi e gli artisti di strada, Bergoglio ha accarezzato un tigrotto tenuto al guinzaglio e ammansito con un biberon, sollevando la perplessità dell’Enpa, che ritiene che “non vi sia nulla di misericordioso nel ridurre un altro essere vivente in cattività, nell’addestrarlo a compiere attività contrarie alla propria specie, nell’obbligarlo ad esibirsi per una presunta forma di divertimento, che risulta, tra l’altro, sempre più in declino”, come ha detto la presidente Carla Rocchi. Ne abbiamo scritto qui su 24zampe. Sull’eccessiva attenzione per cani e gatti, il Papa aveva già ammonito i fedeli durante un’udienza giubilare a metà maggio: “Quante volte vediamo gente tanto attaccata ai gatti e ai cani, e poi lasciano senza aiuto la fame del vicino e della vicina?” e li aveva invitati a “stare attenti a non identificare la pietà con quel pietismo piuttosto diffuso che è solo una emozione superficiale che offende l’altro”. Ne abbiamo scritto qui sa 24zampe.
  • Roberta |

    Una cosa non esclude L altra non le pare?

  • Roberta |

    Una cosa non esclude L altra non le pare?

  • Rita |

    Il papa fa un po’ di confusione, che mi possa perdonare. I figli non si mettono al mondo, poiché in Italia il loro futuro è poco garantito. Anzi , non hanno ancora un lavoro stabile e forse non lo avranno mai, i futuri genitori. La paura del futuro é una costante nei giovani, altro che benessere. Amare un animale e rispettarlo non vuol dire dedicarsi meno al bisogno delle persone più sfortunate. Il cuore è grande e può contenere tanti amore diversi. Dirò di più, purtroppo, esperienza personale, la gente che non rispetta gli animali non ama neanche le persone più sfortunate e bisognose, spesso, ” ha la puzza sotto il naso “per i ” diversi”. Non possiede empatia per la natura e il mondo in genere.

  • Rita |

    Il papa fa un po’ di confusione, che mi possa perdonare. I figli non si mettono al mondo, poiché in Italia il loro futuro è poco garantito. Anzi , non hanno ancora un lavoro stabile e forse non lo avranno mai, i futuri genitori. La paura del futuro é una costante nei giovani, altro che benessere. Amare un animale e rispettarlo non vuol dire dedicarsi meno al bisogno delle persone più sfortunate. Il cuore è grande e può contenere tanti amore diversi. Dirò di più, purtroppo, esperienza personale, la gente che non rispetta gli animali non ama neanche le persone più sfortunate e bisognose, spesso, ” ha la puzza sotto il naso “per i ” diversi”. Non possiede empatia per la natura e il mondo in genere.

  • Marina Capri |

    Un Papa che dice “chi sono io per giudicare” riferito ai gay giudica chi ama gli animali? Perché la Chiesa comanda la compassione solo per gli esseri umani? Gli animali non sono forse capaci di soffrire? Ed è la sofferenza che muove a compassione, senza troppi orpelli e ragionamenti sull’anima degli umani e su quella – opinabile – degli animali. Perché la Chiesa comanda di reprimerla verso gli animali? Forse perché non le possono dare l’8 per mille?

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