Pasqua di passione per l’agnello tra consumi in calo e blitz animalisti

agnellini
Nonostante il salvataggio di tre agnellini da un macello di Pavia, a opera di un’attivista della Lega italiana Difesa Animali e Ambiente, nei menu casalinghi agnello e capretto continuano a farla da padrone sulla tavola della Santa Pasqua. E, in un paese dove l’8,1% degli abitanti ha fatto una scelta di vita vegetariana o vegana (su 24zampe, abbiamo scritto qui di menu pasquali vegan), domenica si consumerà quasi la metà delle carni ovine di tutto l’anno. Ieri mattina Carmen Pelaez, residente a Montù Beccaria (Pv) e delegata della sezione pavese della Lega italiana Difesa Animali e Ambiente, si è messa in contatto con un macello della sua zona per acquistare almeno uno degli animali destinati alla mattanza. Quando è arrivata tre di loro erano ancora vivi, spiega la delegata, ma terrorizzati nel vedere ciò che avrebbero dovuto subire. “Così ho insistito per prenderli tutti – racconta -, ho pagato il corrispettivo agli allevatori e li ho portati a casa”. Dopo lo spavento iniziale gli agnellini si sono ripresi, forse capendo di essere in salvo. Ora li nutre ed è diventata un po’ come la loro mamma. “Sono così piccoli – dice -: hanno fra i 15 e i 20 giorni, li ho chiamati Stellina, Fiocco e Free. Se solo tante famiglie, invece di comprarli da morti, li adottassero da vivi, sarebbe una Pasqua molto più bella”. Per vietare la macellazione degli animali che non hanno ancora raggiunto l’età adulta, la presidente della Lega italiana Difesa Animali e Ambiente, Michela Vittoria Brambilla, ha presentato una proposta di legge. Ne abbiamo parlato qui. “Se fosse approvata – dice Brambilla – si salverebbe la vita, tra gli altri, a circa 660mila vitelli, 2,2 milioni di agnelli, 140 mila capretti e 450 mila maialini da latte”. In realtà, secondo Cia-Agricoltura il consumo d’agnello risulta in diminuzione del 10%. Ma nei menù casalinghi sono protagonisti come sempre i piatti della tradizione: dalla pastiera alla frittata, dalla torta pasqualina all’agnello. Nonostante la flessione prevista (anche per l’aumento del numero dei vegetariani in Italia, che oggi sono 4,2 milioni, e per le campagne mediatiche di matrice animalista), l’agnello – spiega la Cia – resta in ogni caso un classico delle tavole per una famiglia su tre: solo domenica se ne consumeranno 26mila tonnellate, “bruciando” in un giorno ben il 40% del consumo complessivo annuo di carne ovina.