Avvelenati con lumachicida tre “cani degli dei” di Agrigento, fiaccolata il 2 marzo

canidei

AGGIORNAMENTO DEL 29 FEBBRAIO 2016

Si aggrava il bilancio dei cani morti avvelenati dal lumachicida a Agrigento, nella Valle dei Templi: i volontari dell’Oipa locale hanno infatti ritrovato la carcassa di un altro animale. A far temere che il numero possa ancora salire è il fatto che altri cinque cani mancano all’appello. Una buona notizia però c’è: i due cani sui quali si è intervenuto in tempo stanno meglio, le cure fanno effetto e si riprenderanno. Il 2 marzo, mercoledì, è stata organizzata una fiaccolata in memoria dei “cani degli dei” uccisi dal metaldeide, alle 17.30 al tempio di Giunone, ad Agrigento.

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POST ORIGINALE DEL 28 FEBBRAIO 2016

Atena, Ercolino, Diana. Sono alcuni dei nomi con cui erano stati battezzati i “cani degli dei”, una decina di randagi che da anni vivevano nel comprensorio della Valle dei Templi di Agrigento. Cani microchippati a nome del Comune, sterilizzati, abituati al contatto con le persone. Ed è stata proprio la loro fiducia nell’uomo ad averli condannati a morte. Qualcuno, infatti, ha dato ai randagi bocconi letali farciti di metaldeide, il veleno usato contro le lumache. I primi due cani colpiti sono stati trovati in preda alle convulsioni dalla veterinaria Leila Li Causi, allertata dai guardiani della Valle (nella foto, la veterinaria presta i primi soccorsi a uno dei cani avvelenati con il lumachicida, tratta da Agrigentonotizie.it). Inutile la corsa in clinica, sono morti ieri mattina. Altri due cani lottano tra la vita e la morte, mentre sei randagi mancano all’appello. I volontari stanno portando avanti un monitoraggio della zona alla ricerca di esemplari in fin di vita, morti e tracce di veleno, lo stesso trovato in grandi quantità nell’intestino degli esemplari deceduti. Questa mattina l’Oipa Agrigento ha sporto denuncia contro ignoti per uccisione di animali e nei prossimi giorni organizzerà “una fiaccolata in memoria dei cani uccisi e per far sentire la voce degli agrigentini che amano i cani del loro territorio e vogliono tutelarne i diritti”.