Tra Pechino e Seul torna la “panda diplomacy”: dopo 22 anni una coppia in Corea del Sud

(160217) -- CHENGDU, Feb. 17, 2016 (Xinhua) -- A giant panda rests on a tree at Chengdu Research Base of Giant Panda Breeding in Chengdu, capital of southwest China's Sichuan Province, Feb. 16, 2016. (Xinhua/Fan Jiashan) (ry)

AGGIORNAMENTO DEL 3 MARZO 2016 – LA COPPIA DI PANDA CINESI ARRIVA IN SUD COREA
Una coppia di panda giganti, un regalo di stato alla Corea del Sud da parte del presidente cinese Xi Jinping, è arrivata a Seoul, accolta da un tappeto rosso. Aibao (tesoro amorevole), femmina di due anni, e Lebao (tesoro dolce), un maschio di tre, sono arrivati dalla provincia cinese di Sichuan all’aeroporto internazionale di Incheon a bordo di un volo speciale, accompagnati da veterinari e un custode. Trasportati con una gabbia speciale, gli animali hanno ricevuto ripetuti controlli sanitari durante le tre ore volo, ha indicato il parco divertimenti dove i due panda vivranno. La Corea del Sud ha ricevuto i primi panda dalla Cina nel 1994, per celebrare il secondo anniversario dei rapporti diplomatici tra i due Paesi. Ma quando la crisi finanziaria asiatica ha colpito nel 1998, il Paese ha dovuto restituire la coppia di animali, a causa degli alti costi di gestione. Xi ha annunciato la nuova donazione nel corso di una visita di stato nel luglio 2014. (Afp)
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POST ORIGINALE DEL 23 FEBBRAIO 2016
Torna la “panda diplomacy” cinese? Pare di sì. Tra Seul e Pechino il miglioramento nei rapporti trova un’indiretta conferma nella coppia di panda, la prima in 22 anni, che dalla Cina arriverà in Corea del Sud, al parco tematico Everland di Samsung C&T, a Yongin, provincia di Gyeonggi. Sono un maschio di tre anni e una femmina di 2, provenienti da Chengdu (Sichuan), che sarà esposta al pubblico in aprile dopo un periodo d’ambientamento, e rappresentano “il regalo” del presidente cinese Xi Jinping alla controparte sudcoreana Park Geun-hye durante il summit tenuto a luglio 2014. Non è un vero e proprio dono: l’affidamento della coppia ha la durata di 15 anni al costo di 1 milione di dollari annui come contributo al fondo di conservazione dei panda che, attualmente, sono 1.864 quelli che vivono liberi in natura, secondo la State Forestry Administration of China. Ammontano a 50, invece, quelli che vivono in parchi e zoo all’estero. Per anni Pechino ha utilizzato gli orsacchiotti bicolori per la “panda diplomacy”, al servizio delle relazioni diplomatiche con paesi stranieri: la Corea del Sud ebbe la sua coppia nel 1994 quando furono ristabiliti i rapporti bilaterali che fu poi restituita quattro anni dopo a causa dei costi di gestione insostenibili dopo la grave crisi finanziaria che colpì il Paese. Più di recente, un forte impulso alle relazioni sino-americane è venuto dalla nascita della coppia di cuccioli, di cui uno è morto subito, allo Smithsonian National Zoo di Washington, la scorsa estate. Ne abbiamo scritto qui e qui su 24zampe (foto LaPresse).