Processo per il Delfinario di Rimini, Lav ammessa come parte civile

AGGIORNAMENTO DELLE 21.30
La Lav e’ stata ammessa come parte civile nel processo al Delfinario di Rimini, che vede imputati per maltrattamenti agli animali il legale rappresentante della societa’ di gestione della struttura, e la veterinaria responsabile della custodia e della somministrazione dei farmaci ai delfini. «Questo processo, il primo a livello nazionale ed europeo a carico di un delfinario, rappresenta un precedente importante in tema di maltrattamento di animali acquatici in cattivita’ e l’ammissione della nostra parte civile e’ un riconoscimento importante per l’Associazione, da tempo impegnata nella protezione e difesa dei diritti dei mammiferi marini detenuti in cattivita’». La Lav confida in un’attenta valutazione dei numerosi elementi di prova a carico degli imputati, emersi durante le indagini. «Il procedimento, inoltre, contribuira’ a svelare al pubblico che cosa succede quando si spengono le luci del palcoscenico su questi magnifici mammiferi marini, costretti per fini puramente commerciali, ad esibizioni snaturanti». Cosi’ in un comunicato la Lav. (Dire)
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Se le cinque associazioni animaliste potranno partecipare al processo per il maltrattamento di quattro delfini nel vecchio Delfinario di Rimini lo deciderà oggi il giudice, nell’udienza fissata alle 13.30. La settimana scorsa si era conclusa infatti con un rinvio breve la prima udienza del processo a carico dell’ex legale rappresentante della società che gestiva la struttura, difeso dall’avvocato Piero Ippoliti, e della veterinaria responsabile della custodia dei delfini, difesa dall’avvocato Alessandro Petrillo. Le accuse vanno dalla somministrazione di farmaci al maltrattamento di animali. Il sostituto procuratore Marino Cerioni aveva infatti firmato il decreto di citazione a giudizio perché, per l’accusa, sottoponevano i quattro delfini, della specie Tursiops truncatus ospitati nel delfinario, a comportamenti insopportabili per loro caratteristiche etologiche e quindi incompatibili per la loro natura.
Nella prima udienza ci sono state soprattutto eccezioni preliminari, presentate dagli avvocati della difesa che hanno puntualizzato come alcune delle costituzioni di parte civile delle associazioni (Lav, Enpa, Essere animali, Lac, Animalisti italiani) non possano essere accettate per la mancanza formale dell’indicazione del legale rappresentante. L’indagine era partita nel 2013 quando i delfini erano stati sottoposti a sequestro da parte della magistratura e trasferiti all’acquario di Genova per essere curati. (Ansa)