Il “wildlife trafficking” vale 20 miliardi di dollari l’anno e finanzia il terrorismo

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Il traffico illegale di wildlife, animali e piante, e dei loro prodotti derivati vale 20 miliardi di dollari l’anno alimenta anche il terrorismo. A rilevarlo è uno studio della Cites e dell’Interpol che spiega come le violenze sulla natura, oltre a creare un danno spesso permanente alla biodiversità del Pianeta, sono anche fonte di profitto per il terrorismo (nella foto, il deposito della merce sequestrata dal U.S. National Wildlife). “Il fenomeno del wildlife trafficking e delle sue connessioni con il finanziamento al terrorismo è talmente cruciale da essere stato inserito nell’ordine del giorno, su richiesta di Stati Uniti e Germania, del G7 riunitosi a Berlino nel marzo e novembre 2015” ricordano Cites e Interpol. Anche Papa Francesco, nella sua visita in Africa a fine novembre 2015, aveva lanciato un analogo allarme, ne abbiamo scritto qui. Proprio questi temi saranno affrontati giovedì prossimo a Roma, alla Casa del Cinema di Villa Borghese, da Cesare Patrone, Capo del Corpo forestale dello Stato, Giovanni Salvi, Procuratore Generale di Roma e Raffaele Manicone, Direttore del Servizio Cites del Corpo forestale dello Stato, che entrerà nel merito del business delle specie rare. A intervenire sulla difesa degli animali sarà la Presidente di Jane Goodall Institute Italia, Daniela De Donno Mannini. (Kronos)