Cani in provetta, nascono i primi sette cuccioli di cocker spaniel e beagle

L’uso dell’inseminazione artificiale è ormai una pratica diffusa fra i cinofili di tutto il mondo, ma per la prima volta al mondo è nata una cucciolata di cagnolini da fecondazione avvenuta totalmente in vitro, grazie al lavoro condotto da ricercatori della Cornell University (Usa), descritto qui. La svolta, descritta in uno studio che sarà pubblicato online sulla rivista `Plos One´, apre la porta alla conservazione di specie animali in via di estinzione e all’utilizzo di tecnologie di `editing´ genetico per debellare malattie ereditarie sia animali che umane (nella foto Reuters/Cornell University/Jeffrey MacMillan, due cuccioli con Jennifer Nagashim e Nucharin Songsasen, autrici del progetto).

Jennifer Nagashima (Lead Author, Cornell-Smithsonian Joint Graduate Training Program) (L) and Nucharin Songsasen (Co-author, SCBI research biologist), hold puppies from the first litter born by in-vitro fertilization, in this undated handout photo provided by Cornell University/Jeffrey MacMillan. The seven puppies were born on July 10 and include five beagles and two beagle-cocker spaniel mixes. The results were published on December 9, 2015, in the science journal PLOS ONE.  REUTERS/Cornell University/Jeffrey MacMillan/Handout via ReutersATTENTION EDITORS - THIS PICTURE WAS PROVIDED BY A THIRD PARTY. REUTERS IS UNABLE TO INDEPENDENTLY VERIFY THE AUTHENTICITY, CONTENT, LOCATION OR DATE OF THIS IMAGE. THIS PICTURE IS DISTRIBUTED EXACTLY AS RECEIVED BY REUTERS, AS A SERVICE TO CLIENTS. FOR EDITORIAL USE ONLY. NOT FOR SALE FOR MARKETING OR ADVERTISING CAMPAIGNS. FOR EDITORIAL USE ONLY. NO RESALES. NO ARCHIVE.      TPX IMAGES OF THE DAY

I canidi condividono infatti più di 350 disturbi genetici con gli uomini, quasi il doppio di qualsiasi altra specie. Il lavoro ha consentito di ottenere 19 embrioni, che sono stati trasferiti in una femmina che ha fatto da `ospite´, si può dire un `utero in affitto´, dando alla luce 7 cuccioli sani, 2 da madre di razza Beagle e padre Cocker Spaniel, e 5 da due coppie di padri e madri entrambi Beagle. «E’ dalla metà degli anni ’70 che si tentava di farlo, senza successo», ha detto Alex Travis, professore associato di Biologia riproduttiva presso il Baker Institute for Animal Health del Cornell’s College of Veterinary Medicine.

 

La prima sfida era quella di raccogliere ovociti adulti dalla cagnolina femmina: i ricercatori ci sono riusciti studiando a fondo il `ciclo´ dell’animale e prelevando le cellule nella giusta fase di maturazione. La seconda sfida è stata trattare adeguatamente lo sperma maschile in laboratorio, riproducendo ciò che avviene in natura nel canale riproduttivo della femmina: gli esperti hanno scoperto che l’aggiunta di magnesio è essenziale. Questo ha consentito di “raggiungere un tasso di successo per la fecondazione dell’80-90%”, ha detto Travis.

 

La fase finale è stata quella del congelamento degli embrioni, essenziale per consentire di trasferirli nel momento più adatto del ciclo riproduttivo della madre, che nel cane si verifica soltanto una o due volte all’anno. I cuccioli ottenuti rappresentano una grande promessa, gioiscono gli studiosi, con “ampie implicazioni per la conservazione della fauna selvatica e della lotta alle malattie genetiche”.