Dall’Europarlamento nuove regole contro la clonazione animale per fini alimentari

Via libera ieri dell’Europarlamento a nuove regole che vietano la clonazione di animali per la produzione alimentare, inclusi i loro discendenti e materiale da riproduzione, e gli alimenti derivati come latte e carne, nell’Unione europea. Niente import anche da Paesi terzi, che dovranno adeguarsi alle regole comunitarie. La relazione delle eurodeputate Giulia Moi (M5S) e Renate Sommer (Ppe) è stata approvata con 529 voti a favore, 120 contrari e 57 astensioni. Se nella Commissione Ue il titolare della Salute Vytenis Andriukaitis critica le modifiche al provvedimento come “giuridicamente sproporzionate” e denuncia il voto dell’aula come uno “snaturamento della proposta iniziale”, Giovanni La Via (Ppe), presidente della commissione Ambiente del Parlamento Europeo, difende la decisione dell’Assemblea.
SOMMER E MOI, LE RELATRICI
Gli europei non devono ritrovarsi nel piatto animali clonati, inclusi i loro discendenti e materiale da riproduzione, e gli alimenti derivati come latte e carne. Stesso divieto anche per l’import dai Paesi terzi. A dare il messaggio forte e chiaro sono le co-relatrici del testo legislativo approvato ieri dall’Assemblea di Strasburgo, a larga maggioranza. “La tecnica di clonazione non è completamente matura e in effetti non sono stati compiuti ulteriori progressi”, spiega la co-relatrice per la commissione Ambiente, Renate Sommer (Ppe). Secondo Sommer “il tasso di mortalità rimane altrettanto elevato, molti degli animali che nascono vivi, muoiono nelle prime settimane, e muoiono dolorosamente”.
La co-relatrice per la commissione Agricoltura, Giulia Moi (M5S), rileva che “dobbiamo prendere in considerazione l’impatto sulla salute degli animali, ma anche sulla salute umana”. Secondo l’eurodeputata pentastellata “questa relazione invia ai nostri partner commerciali il messaggio che non siamo disposti a mettere la nostra salute, la salute delle nostre famiglie e delle generazioni future in gioco, utilizzando prodotti di dubbia qualità di questo tipo”. Le co-relatrici dovranno ora avviare i negoziati con Consiglio Ue e Commissione europea per trovare un accordo sulla nuova normativa.
 ANDRIUKAITIS, IL COMMISSARIO UE ALLA SALUTE
Le modifiche introdotte dall’Europarlamento sono “giuridicamente sproporzionate” e di fatto “snaturano la nostra proposta”. Questa la posizione del commissario europeo alla Salute, Vytenis Andriukaitis, nel suo intervento ieri all’Europarlamento, in merito al bando totale dei cloni e dei loro discendenti nella produzione alimentare. La proposta della Commissione europea in origine limitava il divieto ai soli animali clonati di cinque specie (bovina, suina, ovina, caprina ed equina), più all’import di animali clonati vivi dai Paesi terzi. Secondo Andriukaitis le regole proposte dagli eurodeputati “ampliano il campo di applicazione del divieto anche per quegli animali concepiti con pratiche convenzionali, che non comportano preoccupazioni di sorta”. Quindi “una delle motivazioni per giustificare le modifiche è che esiste una preoccupazione giustificata da motivi etici”, ha detto il commissario europeo alla Salute, che ha espresso “riserve” sul fatto che questo argomento si possa considerare giuridicamente valido per un divieto assoluto. Quanto al sistema di tracciabilità necessario, sarebbe un “sistema oneroso, che porterebbe ad un aumento dei prezzi per i consumatori medi” ha aggiunto il commissario europeo alla Salute. Di conseguenza adesso “abbiamo il compito difficile di conciliare le divergenze: è un argomento difficile ma dobbiamo cercare il compromesso” ha concluso Andriukaitis.
LA VIA, COMMISSIONE AMBIENTE
“Finché non avremo certezze sugli effetti sulla salute umana del consumo prolungato di alimenti derivanti da clonazione animale, preferiamo bandire questa possibilità”. Questo il commento di Giovanni La Via (Ppe), presidente della commissione Ambiente del Parlamento Europeo, dopo il recente voto dell’Assemblea di Strasburgo in materia. “La nostra posizione di contrarietà rispetto alla clonazione animale e al suo uso a fini agricoli parte dall’applicazione del principio di precauzione”, spiega La Via, che ricorda inoltre “l’alto tasso di mortalità degli animali sottoposti alle tecniche di clonazione”. “Infine – prosegue l’europarlamentare – non possiamo non ascoltare l’opinione dei cittadini. Nei sondaggi rilevati di recente, oltre l’80% dei cittadini europei si è dichiarato contrario alla clonazione animale e altrettanto elevate percentuali di consumatori si sono dichiarate contrarie al consumo di cibi provenienti da animali clonati”. “Quindi – conclude – il divieto dovrà mantenersi fino a quando non ci saranno certezze scientifiche e miglioramenti della tecnica”. (Ansa)